
Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Il Figlio dell’Uomo vive una vita intensa e realizzata; non si risparmia in nulla, né in fatica né in sofferenze. Piange per affetto, si commuove per compassione, ma vive la gioia, condivide la festa e la misericordia del Padre. Cristo fa esperienza di vita vera. È nella docilità, nella mitezza del cuore che Gesù trova la leggerezza, nell’amore ricevuto e donato egli scorge la salvezza, anche all’interno di una storia dalla fine già scritta che sceglie di seguire. È quella stessa pienezza che egli ci vuole indicare, quello sguardo che non si ferma agli eventi comuni e al peso dei nostri giorni, ma che guarda in prospettiva al disegno che ha il Padre per ciascuno di noi. Questo sguardo rende il giogo dell’esistenza dolce, anche la croce una benedizione.
In questa giornata preghiamo per l’intenzione di Carolina che ci scrive:
Chiedo preghiere per Maurizio situazione grave.