IL DESERTO
ESERCIZI DI SANTITÀ
Itinerario quaresimale con i Padri del deserto
VITA DI SANT’ANTONIO ABATE
Scritta da Atanasio di Alessandria
Il diavolo tenta di ostacolarlo nel suo proposito di vita
5.1. Ma il diavolo, che odia il bene ed è invidioso, non sopportò di vedere in un giovane tale proposito di vita e incominciò a mettere in opera anche contro di lui i suoi intrighi abituali.
- Per prima cosa cercò di distoglierlo dall’ascesi ispirandogli il ricordo delle ricchezze, la sollecitudine per la sorella, l’affetto per i parenti, l’amore per il denaro, il desiderio di gloria, il piacere di un cibo svariato e ogni altro godimento della vita. Infine gli suggeriva il pensiero di come sia aspra la virtù e quali fatiche richieda e gli metteva dinanzi la debolezza del corpo e la lunghezza del tempo.
- Insomma risvegliò nella sua mente una grande tempesta di pensieri, perché voleva distoglierlo dalla sua giusta decisione.
Ma come il Nemico si vide debole di fronte al proposito di Antonio e vide che era piuttosto lui a essere vinto dalla fermezza di Antonio, respinto dalla sua grande fede e abbattuto dalle sue continue preghiere, allora confidò in quelle armi che si trovano presso l’ombelico e se ne gloriò – sono queste le prime insidie contro i giovani–. Assale così il giovane turbandolo di notte, molestandolo di giorno al punto che quelli che lo vedevano si accorgevano della lotta che si combatteva tra i due. - L’uno, infatti, suggeriva pensieri impuri, l’altro li scacciava con le preghiere; l’uno lo eccitava, l’altro, come arrossendo di vergogna, dava forza al suo corpo mediante la fede e i digiuni.
- Il diavolo, sciagurato, di notte assumeva anche l’aspetto di una donna e ne imitava il comportamento in tutte le maniere, con il solo intento di sedurre Antonio. Ma questi, pensando a Cristo e meditando sulla nobiltà che l’uomo possiede grazie a lui e sulla qualità spirituale dell’anima, spegneva il fuoco della sua seduzione.
- Di nuovo il Nemico gli suggeriva la dolcezza del piacere, ma Antonio, come adirato e addolorato, pensava alla minaccia del fuoco e al tormento del verme, opponeva questi pensieri alle tentazioni del Nemico e passava attraverso di esse senza patirne danno.
- Tutto questo accadeva a vergogna del Nemico. Colui che pensava di farsi simile a Dio, infatti, veniva deriso da un giovane ragazzo; colui che si gloriava contro la carne e il sangue, era abbattuto da un uomo rivestito di carne perché il Signore, che si rivestì di carne per noi e che diede al corpo la vittoria sul diavolo, aiutava Antonio. Perciò ciascuno di quelli che così combattono può dire: Non io, ma la grazia di Dio che è con me.
Antonio esce vincitore dalla prima lotta con il Nemico
6.1. Infine il drago, poiché non era riuscito a far cader Antonio neppure in questo modo e vedeva che invece era lui a essere respinto dal suo cuore, digrignando i denti, come sta scritto e come fuori di sé, gli apparve quale egli è spiritualmente, nelle sembianze di un ragazzo nero. Come se gli fosse sottomesso, non lo assaliva più con i pensieri – l’ingannatore, infatti, era stato scacciato – ma usando la voce umana gli diceva: « Molti ho tratto in inganno, la maggior parte li ho abbattuti, ma ora che ho affrontato te e le tue fatiche come ho fatto con molti altri, sono ridotto all’impotenza ».
- Poi, quando Antonio gli chiese: « Chi sei tu che così mi parli? », subito gemeva dicendo: « Io sono amico dell’impurità; mi sono incaricato di insidiare ed eccitare i giovani per spingerli ad essa. Mi chiamano spirito d’impurità. Quanti, che volevano vivere castamente, sono riuscito a ingannare! Quanti, che vivevano in castità, ho dissuaso con le mie istigazioni!
- Io sono colui a causa del quale il profeta rimprovera quelli che sono caduti dicendo: Vi siete lasciati sviare da uno spirito di impurità; a causa mia furono gettati a terra. Io solo colui che spesso ti ha molestato e che altrettante volte si è visto respinto da te ».
- Antonio allora rese grazie al Signore, si fece coraggio contro il Nemico e gli disse: « Grande disprezzo ti meriti; sei nero nell’animo e debole come un ragazzo. Non ho più motivo di preoccuparmi per te. Il Signore è il mio aiuto e io disprezzerò i miei nemici ».
- All’udir questo quel ragazzo nero se ne fuggì spaventato da quelle parole temendo anche solo di avvicinarsi a tale uomo.