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IL DESERTO

    ESERCIZI DI SANTITÀ
    Itinerario  quaresimale con i Padri del deserto    

    PROPOSTA DI FRATERNITÀ:
    “VIVERE UNA NUOVA FORMA MONASTICA”

    La nostra Fraternità Betlemme di Èfrata sin dalla sua fondazione, nelle sue costituzioni e nelle sue norme statutarie ha  sentito una chiamata particolare a seguire questa via/vita monastica che però contiene degli aspetti di continuità e di discontinuità con il passato, una innovazione suscitata della “fantasia dello Spirito Santo” che vivifica e rinnova sempre la Chiesa.

    La Continuità
    La continuità consiste fondamentale nella chiamata a diventare un  solo cuore, verso Dio che è il monaco per eccellenza, a vivere come un solo cuore con i fratelli –   come ci viene descritta la primitiva comunità cristiana degli Atti degli Apostoli –  che essa  è tutta tesa e orientata all’ascolto, alla preghiera e alla comunione tra i fratelli e le sorelle, solleciti nell’operatività caritatevole verso le membra più deboli del Corpo di Cristo.

    La Discontinuità
    La discontinuità invece risiede proprio nell’Oggi dalla chiesa, della società semore più complessa; la chiamata profetica fraterna che lo Spirito Santo suscita in ciascun membro che aderisce al sogno comunitario è caratterizzata dalla prospettiva  sempre del DESERTO inteso non solamente come luogo fisico ma anche come condizione del cristiano per una vera relazione con il Suo Signore ( cf. Profeta Osea); oggi i fratelli e le sorelle vivono ancora nei deserti esistenziali, nelle città  ( cf. Spiritualità Carlo Carretto – piccoli fratello), nei luoghi di lavoro dove  i cristiani si percepiscono attraverso lo sguardo attivo della fede non come esseri frammentati, piegati dalle cose che sono chiamati a fare,  non come attirati e attratti dai frammenti dell’ inquietudine ansiosa del quotidiano, assordati dai rumori delle strade, ma riconciliati da tutto questo, che  di fatto diventa per ciascuno la nuove prospettive di silenzi e di desideri di ascolti veri.

    Non più la dimensione e della proposta della Fuga Mundi, di fuggire il mondo come se fosse in sé diabolico, ma di riconciliarci con esso, luogo e tempo per santificarsi e come famiglie e  come  singoli fratelli e sorelle…. si MONACI delle Città, del tram tram frenetico che  da anacoreti esistenziali, per fede riconciliati ma non addomesticati e conformati al mondo e alla mentalità di questo  secolo, desiderano incontrarsi periodicamente nei CENOBI, con i cenacoli, insieme  e semplicemente ai compagni di fede per raccontarsi la vita bella del Vangelo che ciascuno cerca di realizzare nei propri eremi casalinghi e nelle nuove spelonche lavorativi  per condividere le gioie e i dolori, gli affanni di ogni giorno, sperimentando l’Agapè del Ragno e condividendo cibo e tempo per incontrare il Signore Gesù e riconoscerlo come i discepoli di Emmaus nello spezzare il Pane, nella Parola amata, nel Tempo che spendiamo davanti al volto dei fratelli e delle sorelle che diventa sempre di più incontro e nostalgia di realtà eterne e sempre più pacificate.